venerdì 24 maggio 2013

Ambatolampy 23.5


Stamattina, dopo aver comprato gli ultimi regali, siamo partiti per Ambatolampy (graziosa cittadina tipica degli altopiani a 70 km dalla capitale).
Siamo arrivati intorno a mezzogiorno e dopo un ottimo filetto di zebù, ho trovato un grazioso hotel sulla strada, ricavato da una vecchia casa signorile, con un ampio giardino alberato ed una casetta (quella che era del guardiano) in cui mi sono sistemato. La stanza, molto semplice arredata con classici mobili malgasci in legno, ha anche un bel caminetto interno (utile nelle gelide notte invernali) e un letto comodo e senza affossamenti.
Dopo aver sistemato le valigie, sono partito con Mamy a farmi un giro della città. Visto che il suo centro non sono le case o la chiesa ma le risaie, siamo partiti seguendo le vecchie rotaie del treno che le costeggiano, per poi dirigerci verso la collinetta più alta. Fortunatamente oggi era giorno di mercato e quindi, non essendo in una città turistica, mi sono trovato immerso in un vero mercato malgascio fatto da mille bancarelle e costellato da una miriade di odori.
Quei begli odori che ti penetrano nel naso e che restano lì, stagnanti, come quello del letame al sole o del pesce essiccato o delle arance fresche appena sbucciate. Dopo più di due ore di cammino, usciti dal mercato, ci siamo ritrovati dentro una festa di una scuola in cui erano allestiti dei piccoli baracconi.
C’era il gioco delle palle con cui buttare giù le lattine, un altro gioco fatto coi sassi che non ho capito bene come funzionasse ed una splendida giostra coi cavalli e le macchine costruite in legno su cui i bambini potevano girare ridendo felicissimi.
Dopo questa bella passeggiata e i soliti mille sguardi su quel bizzarro vahaza col cappello di rafia in testa, siamo tornati all’hotel dove, sotto un bellissimo bersò immerso nel verde, ci siamo gustati le nostre ottime arance fresche.
Poi, al calare del sole, sono arrivati decine di uccelli simili a cicogne, che si sono appollaiati negli alberi del nostro giardino e mentre tornavo nella mia casetta ho trovato a terra una loro piuma, bianchissima ed immacolata, che terrò come ricordo di questa fantastica giornata in cui ho potuto vedere il Madagascar che piace a me…
Quello VERO!!!

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