domenica 26 maggio 2013

Tirando le conclusioni

Stamattina al mio risveglio ho guardato il sole pensando che sarà l’ultimo su quest’isola.
Visto il momento mi sembra giusto tirare le conclusioni di questa esperienza.
Innanzitutto è stata molto più breve di quanto previsto ma comunque è riuscita a darmi un’idea del lavoro verso cui mi sto dirigendo.
In questa periodo ho potuto sperimentare le tecniche di Project Management studiate durante l’università e se avessi il tempo e tutte le carte a posto sono sicuro che avrei fatto un ottimo lavoro.
Alla fine di questa esperienza torno a casa con la consapevolezza di cosa vuol dire fare questo tipo di lavoro e con la certezza che è quello che voglio fare nei prossimi anni della mia vita. (che a 23 anni è già una gran cosa!!)
Inoltre mi ha dato la possibilità di migliorare molto il mio Francese che ormai, almeno a livello di parlato, è ad un ottimo livello.
Infine a livello personale mi ha ridato la cosa più importante di tutte e che mi mancava da ormai molto tempo… La Pace con Me Stesso!

Tornato da questo viaggio mi sento rinato come persona, mi sento davvero di aver ripreso quello che ero e ora sono pronto a ripartire con il nuovo Tommy2.0!!!

Ultimi giorni

Dopo quella bella giornata ad Ambatolampy mi sono direttamente spostato in un hotel vicino all’aeroporto dove passerò gli ultimi giorni di Madagascar.
Speravo ci fosse qualcosa in questa cittadina ma invece è proprio un posto di passaggio ma almeno ho trovato un bel ristorante per le ultime scorpacciate di filetto e l’hotel ha un bel giardino con internet.
Avendo molto tempo libero e il web ho iniziato la mia ricerca per il prossimo lavoro e per la prossima partenza.
Come ricordavo non è affatto facile ma visto il mio CV e la mia determinazione resto ottimista.
Io spero sempre nell’Asia ma non avendo ancora molta esperienza dovrò accettare quel che arriva anche se davvero non vorrei un’altra isola visto che le mie ultime due esperienze su quei lembi di terra in mezzo al mare non sono andate molto bene.
Sinceramente non lascio questo paese con la voglia e l’idea di tornarci perché, forse anche per colpa della mia situazione lavorativa non idilliaca, non sono riuscito ad innamorarmi di questo luogo ma soprattutto di questo popolo.
Nei miei due mesi di vita qui ho trovato davvero poche persone Vere, che avevano voglia di conoscerti e farsi conoscere senza un secondo fine.
Oggi ho letto una frase secondo me giustissima “la felicità non è reale se non è condivisa” ecco forse a me, in questa esperienza, è mancato proprio questa condivisione e di conseguenza ho proiettato questa sensazione nel mio modo di vivere il periodo e tutto quello che ci ruotava attorno.

Mi dispiace lasciare così questo posto visto quante speranze ci avevo messo ma Così è la Vita!!!

venerdì 24 maggio 2013

Ambatolampy 23.5


Stamattina, dopo aver comprato gli ultimi regali, siamo partiti per Ambatolampy (graziosa cittadina tipica degli altopiani a 70 km dalla capitale).
Siamo arrivati intorno a mezzogiorno e dopo un ottimo filetto di zebù, ho trovato un grazioso hotel sulla strada, ricavato da una vecchia casa signorile, con un ampio giardino alberato ed una casetta (quella che era del guardiano) in cui mi sono sistemato. La stanza, molto semplice arredata con classici mobili malgasci in legno, ha anche un bel caminetto interno (utile nelle gelide notte invernali) e un letto comodo e senza affossamenti.
Dopo aver sistemato le valigie, sono partito con Mamy a farmi un giro della città. Visto che il suo centro non sono le case o la chiesa ma le risaie, siamo partiti seguendo le vecchie rotaie del treno che le costeggiano, per poi dirigerci verso la collinetta più alta. Fortunatamente oggi era giorno di mercato e quindi, non essendo in una città turistica, mi sono trovato immerso in un vero mercato malgascio fatto da mille bancarelle e costellato da una miriade di odori.
Quei begli odori che ti penetrano nel naso e che restano lì, stagnanti, come quello del letame al sole o del pesce essiccato o delle arance fresche appena sbucciate. Dopo più di due ore di cammino, usciti dal mercato, ci siamo ritrovati dentro una festa di una scuola in cui erano allestiti dei piccoli baracconi.
C’era il gioco delle palle con cui buttare giù le lattine, un altro gioco fatto coi sassi che non ho capito bene come funzionasse ed una splendida giostra coi cavalli e le macchine costruite in legno su cui i bambini potevano girare ridendo felicissimi.
Dopo questa bella passeggiata e i soliti mille sguardi su quel bizzarro vahaza col cappello di rafia in testa, siamo tornati all’hotel dove, sotto un bellissimo bersò immerso nel verde, ci siamo gustati le nostre ottime arance fresche.
Poi, al calare del sole, sono arrivati decine di uccelli simili a cicogne, che si sono appollaiati negli alberi del nostro giardino e mentre tornavo nella mia casetta ho trovato a terra una loro piuma, bianchissima ed immacolata, che terrò come ricordo di questa fantastica giornata in cui ho potuto vedere il Madagascar che piace a me…
Quello VERO!!!

Antsirabe


Alla fine la notte è andata bene e dopo aver fatto colazione sono partito con Mamy per Antsirabe dove abbiamo fatto un bel giro per tutta la città, siamo andati a vedere le terme e la piscina (dove ho dovuto camminare a piedi nudi!) e poi ho lasciato andare Mamy dalla sua famiglia e io mi sono fatto una bella passeggiata scortato da un pousse-pousse a cui alla fine ho dato 200 Ar per essere stato con me a parlare un po’. Lui mi ha detto che per comprarne uno gli servirebbero circa 350000 Ar (circa 150 euro) e la cosa mi ha sconvolto di come gli cambierei la vita con così poco.
Quando l’ho lasciato ero arrivato alla cattedrale, davvero bellissima, con le vetrate colorate in puro stile europeo ma il colore Viola delle volte in puro stile malgascio. (un buon connubio!)
Dopo la chiesa volevo continuare la mia passeggiata e girare un po’ di negozietti ma il mio stomaco ha detto “NO!!!” e allora sono tornato in hotel dove mi sono riaccasciato nel letto per 2 ore con 38 di febbre.
Alle 19:30 mi sono alzato per andare a cena e nel ristorante con un menu fantastico a prezzi ridicoli il mio stomaco è riuscito ad accettare solo un po’ di pane e marmellata col brufen(medicina per la febbre).
Almeno all’hotel ho avuto internet ed ho potuto pubblicare un po’ di articoli e scrivere sia con la mia famiglia sia con qualche amico visto che era praticamente 10 gg che non mi facevo sentire.
Poi sono tornato in stanza e nonostante non volessi addormentarmi presto ho dormito (Male) dalle 9 di sera fino al mattino seguente.
Ah già almeno ho finalmente trovato il cappello di rafia che volevo e che da ora in poi sarà sempre sulla mia testa!!

mercoledì 22 maggio 2013

21 Maggio


Stamattina, dopo aver dato a tutti i cappelli, li ho accompagnati per l’ultima volta a scuola. È stato l’unico momento in cui mi sono venute le lacrime agli occhi. Lasciare le manine di Rolland  e Serafina per farli andare con gli altri e poi prima di andare girarmi a cercare con lo sguardo la testa di tutti per dargli un’ultima occhiata.
Poi ho aspettato Mami e dopo aver cambiato i soldi siamo partiti.
Prima di lasciare la casa e salutare tutti ho voluto fare una foto col personale almeno non dimenticherò completamente il viso di nessuno. Sinceramente non ho visto molto dispiacere nei loro volti ma probabilmente non ce n’era neppure nel mio.
Dopo aver mangiato in un hotely (piccoli ristoranti malgasci) lungo la strada siamo arrivati ad Ambositra (la città dell’artigianato) e qui, dopo aver trovato un hotel fantastico che è un’opera d’arte, mi sono potuto dare allo shopping per i regali.
Ho fatto un bel giro in città con Mami e mi sono guardato mille negozietti pieni di oggetti in legno fatti a mano davvero bellissimi e in uno di questi sono anche andato nel retrobottega a vederli lavorare.
Gli attrezzi che utilizzano sono semplicissimi ma con la calme ed un buon legno creano delle vere opere d’arte!!
Dopo questo bel giro sono tornato all’hotel dove ho iniziato a stare poco bene e mi sono accasciato 2 ore nel letto coi brividi.
Poi mi sono ripreso e ho mangiato una bella zuppa, preso un brufen e l’ultima pastiglia di Lariam e sono tornato nella mia stanza per scrivere gli articoli.
Ora mi rimetto a dormire e domattina spero di svegliarmi in forma che si riparte per cambiare città!

Ultimo giorno


Oggi è festa delle pentecoste e quindi tutti i bambini sono a casa da scuola e potrò godermeli per bene..
Le mie sensazioni degli ultimi giorni sono un misto tra calma, tristezza, voglia di tornare a casa, voglia di esplorare e voglia di avere qualcuno accanto per sfogarmi.
Ormai è più di un mese che abito qui senza conoscere nessuno e piano piano la voglia di parlare tranquillamente inizia a farsi sentire ma comunque l’unica cosa che sento di aver davvero guadagnato è l Tempo, il tempo per me, il tempo per pensare, il tempo per stare addirittura delle ore in silenzio e questo fatto mi fa sentire davvero bene.

Alla fine sono stato tutta la giornata a giocare con loro, specialmente con i più piccoli, e penso a quanto gli mancherò domani quando, tornando da scuola, non mi troveranno più e nella mia stanza si sarà messo qualcun altro (immagino già serafina che busserà dicendo “Tomato! Tomato!”).
Beh poi con i più grandi gli ho fatto vedere la posizione a gambe incrociate dello yoga e che riesco a mettermi una gamba dietro alla testa alche loro sono impazziti cercando di imitarmi e non riuscendoci. (spero almeno che non si facciano male nel tentativo).
Dopo una bella giornata coi bimbi sono andato in camera a rilassarmi e a chiudere le valigie… Domani si Parte!!! 

Mare


Sabato 11 maggio sono partito, insieme al capo dell’azienda di costruzione, per andare a fare tre bei giorni di mare in vista del mio futuro rientro.
Visto che siamo partiti nel tardo pomeriggio siamo arrivati a Manakara a sera inoltrata e quindi mi sono infilato nel primo hotel sulla spiaggia che ho trovato.
Fortunatamente servivano ancora la cena anche se, come al solito, ero l’unico cliente dell’albergo. Dopo una bella cena a base di zuppa di frutti di mare e riso sono andato a rilassarmi nella mia stanza dove, pronto a fare la doccia, ho scoperto non c’era acqua!!
Tranquillamente sono andato a dormire pregustandomi il sole e il mare del giorno dopo ma nella notte sono stato svegliato da un temporale spaventoso con raffiche di vento e pioggia che si abbattevano sulle mie finestre. Ho pensato “va beh sarà il solito temporale notturno e almeno domattina sarà anche bello fresco.”
Quando mi sveglio vado a fare la mia bella colazione con vista sui canali e guardando il cielo è tutto NERO e piove ancora a dirotto!!!
Nonostante il maltempo alla mattina non mi sono perso d’animo e sono andato a farmi una bella passeggiata in cui mi sono preso un paio di scrosci ed ero lavato fradico (bene visto che nn avevo fatto la doccia). Nel pomeriggio, visto che le nuvole e la pioggia persistevano, ho deciso di farmi un giro in piroga sul fiume ed anche col maltempo ho passato una bella giornata.
Visto che l’hotel era ancora vuoto, senza acqua e fuori dal centro (ovviamente continuava a piovere) il giorno dopo ho deciso di spostarmi in un albergo più vicino alla stazione dei treni con cui voglio fare il viaggio di ritorno (lonely planet lo descrive come una delle cose più belle da fare in Madagascar).
In questo hotel ho l’acqua ma solamente fredda però dopo 2 giorni è meglio di niente ed ho scoperto qui vicino un bel bar (kamaleon) gestito da un francese con cui ho passato una bellissima serata a parlare e bere birra tutti insieme (si sono aggregati a noi anche altri due francesi del posto).
Alla fine sono arrivato all’ultimo giorno e del sole ancora nessuna traccia ma almeno mi consolo pensando al viaggio di domani e facendo grandi scorpacciate di gamberoni e di pesce a prezzi ridicoli.
Nell’ultimo pomeriggio passo dalla stazione per prendermi il biglietto e trovo tutto chiuso con un bel biglietto “treni soppressi fino a data da destianrsi”.
Ma VAFFANCULO!!!

giovedì 16 maggio 2013

Rileggere tutto


In questi giorni in cui sono stato al mare (che descriverò bene nel prossimo articolo) ho avuto il tempo di rileggere tutti i miei articoli e mi sono accorto come, nel periodo di fine aprile (mentre era tutto in bilico sulle mie carte), sia trapelato dalle mie pagine un forte nervosismo e come questo mi abbia portato a scrivere male delle persone intorno a me; voglio precisare che non era assolutamente mia intenzione mettere in cattiva luce nessuno, tantomeno il personale della casa di cui conosco bene il lavoro e comprendo le difficoltà nel dover dedicare una grossa fetta della loro vita a questo centro e a questi bambini.
Fare il genitore è il lavoro più difficile del mondo (e spesso anche con un solo figlio non tutti ci riescono) quindi potete ben capire come può essere gestirne ed educarne 22!!!
Se avevo criticato o parlato male di qualcuno spero, con queste poche righe, di aver rimediato al torto fatto e con questo vi lascio in attesa dei prossimi racconti.

sabato 11 maggio 2013

11 Maggio


Anche stasera, arrivato a Manakara ormai di notte, mi sono infilato nel primo hotel economico che ho trovato ed ero l’unico cliente.
Questa cosa mi sembra davvero assurda ma in tutti gli alberghi che ho girato in Madagascar ero sempre e dico sempre da solo!!!!
Beh cmq stamattina, prima di partire, sono tornate le cavallette (di cui me ne sono fatte una scorpacciata) e stavolta proprio a sorvolare la casa.
Una cosa pazzesca da quante erano ed hanno continuato a sfrecciare per ore sopra le nostre teste sospinte dal vento. (qui il mio pensiero va a quei poveri cristi coltivatori di riso che avranno visto svanire tutti i loro sforzi ed il loro raccolto).
Tutto questo ha divertito tantissimo i bambini che ne catturavano a decine ed inoltre li ha distratti dalla mia partenza (tornerò mercoledì per un paio di giorni al centro così da salutare tutti).
Ora mi trovo calmo e tranquillo nella mia stanzetta d’hotel dopo essermi mangiato un buon piattone di pesce e gamberetti al vapore contornati dal solito riso e verdure.
La cosa che mi dispiace è che viaggiando di notte non ho avuto la possibilità di vedere il panorama della mia camera anche se credo di essere sull’estuario del fiume a pochi passi dall’oceano.
Domattina partirò in esplorazione!!!

giovedì 9 maggio 2013

Sauterelles!!!!


Oggi i bimbi sono a casa da scuola e lo saranno anche domani quindi perfetto almeno me li posso godere per bene prima di partire e ho colto l’occasione per dargli anche tutti i balocchi così hanno passato l’intera giornata tutti presi con i nuovi giochi.
Nel pomeriggio poi ho vissuto una scena davvero unica in cui mi è sembrato di essere in un altro mondo e in un altro tempo.
Ad un certo punto mentre tutti eravamo fuori nel cortile a giocare dal cantiere è arrivato un urlo (sauterelles!!!!!) e tutti hanno iniziato a scrutare il cielo.
Io non capivo bene che succedeva ma guardavo il cielo in cerca di qualcosa ed alla fine l’ho visto….
Dalla cima della collina all’orizzonte stava arrivando un enorme nuvola era che si dirigeva velocissima verso la città.
Stavano arrivando le cavallette!!!!
Nella casa certi bambini hanno iniziato a piangere perché avevano paura ed io mi sono fiondato sul balcone per godermi appieno la scena.
Per una buona ora di tempo ho osservato muoversi per tutto l’orizzonte questo nuvolone in cui si vedevano diversi correnti che si dirigevano in opposte direzioni e nel frattempo dalle campagne salivano cortine di fumo accese dai coltivatori nel disperato tentativo di salvare il raccolto.
Poi, una volta tornata la calma, sono voluto andare alle risaie qui sotto casa ma per oggi loro sono scampate alla razzia.
Spero che gli vada bene anche domani!!!

mercoledì 8 maggio 2013

Accettazione


Dopo l’accettazione di una situazione il tutto resto (ma davvero TUTTO) viene da sé.
Finita la riunione e la brutta serata, una volta che tutti nella casa sapevano della mia storia, finalmente sono riuscito a rilassarmi (e a dormire BENE).
Ho passato due bellissimi giorni con i miei bimbi (che non posso immaginare quanto mi mancheranno) a giocare con loro e a passare un sacco di tempo tenendoli in braccio e cullandoli ogni momento che potevo.
Inoltre anche con il resto del personale sono potuto tornare me stesso visto che gli ultimi giorni mi rendevo conto che proprio non riuscivo ad essere naturale e rilassato.
Oggi sono anche andato a comprare un po’ d giochi per i bambini (regalo di mia nonna che mi aveva lasciato i soldi) e mi sono potuto fare una bella passeggiata per il mercato con i soliti sguardi curiosi e divertiti per un vahaza che prima compra balocchi e poi carote e patate!!!
Nel frattempo mi sto organizzando qualche giorno di viaggio prima di partire perché mi sembrerebbe stupido andarmene senza scoprire un po’ di Mada e per questo non vedo l’ora di partire e iniziare a fare una delle cose che amo di più che è viaggiare!!!
La prima partenza dovrebbe essere sabato per un tocco al mare e poi rientro qui alla casa per salutare tutti.
Ora vi saluto che voglio godermi i miei bimbi fin che posso!!!

lunedì 6 maggio 2013

Ultima riunione


Questa è una triste sera alla casa della gioia…
Dopo cena è stata fatta l’ultima riunione in cui ho dovuto spiegare a tutto lo staff che la mia permanenza nel centro terminerà a fine settimana.
Se già era brutta la mia sensazione personale di malessere, vedere nei loro volti l’incredulità e il dispiacere per questa notizia improvvisa è stato davvero tremendo.
Dopo il nostro incontro ognuno di noi si è dileguato nel silenzio nelle proprie stanze senza praticamente proferire parola se non un asettico ma molto sincero Buonanotte.
Ora il mio pensiero va ovviamente al momento in cui dovremo spiegare la situazione a tutti i bambini e al momento in cui dovrò definitivamente lasciare la casa e salutarli.
Penso che voi tutti, ma specialmente quelli che mi conoscono bene e che sanno quanto abbia investito in questa esperienza lavorativa, possiate capire la mia frustrazione per questa situazione davvero assurda.
Io mi sono sempre reputato una persone forte, sicura, che difficilmente sbagliava e che soprattutto quasi mai perdeva ma gli ultimi 6 mesi della mia vita mi hanno proprio dimostrato il contrario in quanto il Mio mondo si è accartocciato su se stesso sputandomi fuori tutto sporco e mezzo rotto.
Scusate se il post di stasera non racconta storie o immagini di vita malgascia (anche se in questi due giorni in cui non ho scritto ne ho vissute e viste tante) ma dopo gli sguardi di questa sera l’unica cosa che mi viene di scrivere e descrivere è la grande tristezza che regna in questo nostro piccolo mondo della Maison de la Joie!
Buonanotte a tutti…

sabato 4 maggio 2013

Ha vinto la burocrazia


Non potete capire con quanta difficoltà mi trovo a scrivere questo post che per me equivale al termine della mia esperienza puramente lavorativa anche se il mio viaggio potrà continuare fino al 27 maggio.
Alla fine le carte che mi servivano per lavorare nel centro non mi verranno rilasciate perché, dopo i problemi che hanno avuto con le persone che lavoravano nei centri con visto turistico, non si fidano più a dare opportunità del genere specialmente all’interno di centri “nuovi” come la Casa della Gioia.
Volendo avrei potuto continuare a cercare di ottenere le carte, ma vista la situazione all’interno della casa e visto il fatto che ormai il biglietto è stato cambiato con questa data, (e non si possono fare altri cambi quindi dovrei comprarne un altro) dopo un’altra notte praticamente insonne, ho deciso che la scelta migliore per tutti sia quella di partire.
È stata una decisione difficilissima da prendere e che mi è costata tantissima fatica sotto il punto di vista personale mettendo in conto quanto tempo e speranze avevo messo in questa mia esperienza.
So che non deve essere una sconfitta per me (anche perché io non ho colpe) ma comunque vi assicuro che è difficile mandare giù il boccone.
Ora resterò qui alla casa per ancora una settimana così da avere il tempo di organizzarmi il viaggio con le diverse tappe da fare e poi partirò a fare comunque una cosa che amo che è viaggiare per paesi sconosciuti.
L’unico mio problema sono le valigie che non sono adatte al tipo di viaggio che vorrei fare ma per quello troverò una soluzione.
Per fortuna almeno ho con me la mitica lonely planet del Madagascar che mi offre tutte le informazioni necessarie e visto che è datata 2009 nel mio viaggio raccoglierò anche informazioni utili per i futuri viaggiatori che invierò alla redazione per inserirli nella prossima versione.
Probabilmente non partirò con un piano dettagliato ma con una bozza su cui poi andrò a muovermi in funzione dei posti e delle mie esigenze.
Beh che dire, ora vi saluto e cercate di godervi per le ultime 3 settimane i miei articoli sul Madagascar che poi (spero in tempi non troppo lunghi) cercherò di ripartire cambiando luogo (Dreaming ASIA) ma non lo Spirito!!!

giovedì 2 maggio 2013

Piccolo aneddoto


Oggi non sono molto in vena di scrivere ma voglio raccontarvi questo piccolo aneddoto che penso vi darà meglio la visione di cosa sia un malgascio e di conseguenza quali siano i problemi che mi trovo ad affrontare nell’organizzazione del loro lavoro.
L’altro giorno, mentre giravamo per Tanà all’ora di pranzo, io ero in maglietta e sudavo dal caldo visto lo smog e l’assenza di aria e guardandomi intorno vedevo un sacco di persone (anche loro accaldate) con addosso giubbotto e cuffia…
Non capendo bene il perché ho chiesto al mio autista che, in maniera molto naturale e quasi scontata, mi ha guardato e mi ha risposto “beh stamattina sono usciti così di casa e non possono tornare solo per cambiarsi!!”…
Io l’ho guardato con faccia sbalordita e gli ho detto “ma scusa non possono togliersela e legarsela in vita o metterla nello zaino???” e lui “ah già effettivamente hai ragione!!!”

mercoledì 1 maggio 2013

Per la strada


Partendo da Tanà per il viaggio di ritorno  mi sono ripromesso di osservare davvero bene quello che accade lungo la strada.
Ai bordi della carreggiata, in zone in cui non c’è altro che terra rossa e risaie, spuntano fuori come dal nulla persone e bancarelle pronte a venderti di tutto.
La prima scena che mi ha colpito sono state due donne che, dal ciglio della strada, tenendo per le orecchie un coniglio che sbattezza le zampe all’impazzata, si protendevano verso la carreggiata invitandoti a fermarti per l’acquisto.
Poi sono iniziate le bancarelle, delle quali le mie preferite sono quelle di frutta e verdura, belle e colorate con ogni alimento disposto con cura a formare piccole piramidi di arance verdi o stroppe di banane gialle penzolanti; di queste se ne possono incontrare decine lungo tutta la strada.
Invece per l’oggettistica ogni zona ha il suo genere.
Per esempio c’è la parte degli strumenti musicali (dove mi sono comprato (per 2 euro) il mio bellissimo uculele) oppure la zona delle miniature dei camion che sono curatissimi in ogni singolo dettaglio oppure quelle delle statue artigianali (prima tutte in legno, poi tutte in ceramica) e ancora la zona dei cappelli o quella delle borse di feltro e così via per tutti i 400 km che dividono le 2 città.
Inoltre ci sono le zone in cui vendono i pacchettini di legna pe accendere il fuoco e quelle delle cave di sassi dove vedi decine di ragazzini e donne coi bambini che, seduti sul ciglio della strada, con davanti il loro cumulo di pietre ed in mano un martello picchiettano ritmicamente spezzando in parti sempre più piccole i loro mucchietti.
Ora passiamo alla strada…
Qui si possono incontrare un sacco di veicoli, dai camion con rimorchio che sputano fuori fumo nero densissimo e che fanno zig-zag per evitare le buche, ai taxi-bruss (dei minivan 12 posti in cui solitamente sono stipati almeno in sedici ed il cui tetto è stracolmo di oggetti legati con corde), fino ad arrivare ai carri con le ruote in legno trainati dagli zebù (che cortesemente ti fanno gesto con la mano per dirti se la strada è libera per il sorpasso).
In più, in prossimità dei villaggi e delle città, capita spesso di vedere questi tipici carretti con piccole ruote sempre in legno che, spinti a mano, arrancano in salita o sfrecciano in discesa stracolmi di merce di tutti i tipi (dalle casse di birra ai materassi).
Inoltre, durante il viaggio di oggi, ho visto due camion ribaltati sul lato della strada (fortunatamente per entrambi in punti senza strapiombi) e ad un certo punto mi sono anche ritrovato, per una decina di minuti, immerso in una nuvola nera formata da migliaia di cavallette (poveri cristi gli agricoltori di quella zona).
Poi, a circa 80 km da Fianar, mi sono ritrovato a fare la spola con lo sguardo tra il tramonto e la lancetta della benzina che era pericolosamente ferma a fine corsa.
Fortunatamente dopo una decina di chilometri abbiamo trovato un distributore ma nel frattempo era calata la notte e, tanto per non farci mancare nulla, ci siamo trovati in mezzo ad un acquazzone che quindi mi hanno fare gli ultimi 70 km col fiato sospeso, nella speranza di non prendere con la macchina in velocità qualche voragine dove è facile bucare o rompere il cerchione (infatti ho visto un gruppo di vahaza fermi in mezzo al nulla per questa motivo (ma non preoccupatevi erano già attorniati da un sacco di malgasci che osservavano e cercavano di vendere qualcosa)).
Finalmente, dopo 11 ore di viaggio, sono arrivato alla Casa della Gioia (il centro dell’associazione) dove non sono mancate le sorprese ma questa sera non ho voglia di affrontarle…
Ci penserò domani.

martedì 30 aprile 2013

Giornata ad Antananarivo


Stamattina quando sono uscito dal mio angusto bungalow ho cercato con lo sguardo il “Rova”, il vecchio palazzo reale dei Merina (tribù che governava la zona nell’era precoloniale) da cui, all’arrivo dei primi missionari e colonizzatori venivano gettati nel dirupo i cristiani.
Questo antico palazzo quadrato con le torri agli angoli, è uno dei pochi monumenti dell’era precoloniale che sono riuscito a vedere, situato in cime alla collina più alto di Tanà domina la capitale affacciandosi dall’alto sul lago di Anosy.
Ecco, questa splendida vista che dovrebbe essere un’antichità dell’isola, è ormai deturpata da ben 7 piloni delle telecomunicazione (di cui ben più alti del Rova).
Poi siamo partiti in auto avventurandoci di nuovo nel caos della capitale, ci siamo fatti per ben 3 o 4 volte il giro della città imbottigliati nel traffico con affianco quei caotici mini-bus che sputano fuori in continuazione persone e fumo terribilmente nero dai tubi di scappamento.
Girando attorno al laghetto di Anosy ho potuto osservare bene anche il parco circostante pieno di persone e famiglie che bivacchiano lì attorniati dai cumuli di immondizia e dai soliti polli e galline che beccano in giro alla ricerca di qualcosa (un po’ come le persone).
Un’altra cosa eccezionale del caos di Tanà è la quantità di bancarelle (a volte vere e proprie in legno ma spesso delle semplici stuoie poggiate a terra) che costeggiano e riempono ogni centimetro sul lato della strada e che anzi, spesso e volentieri, prendono anche parte della strada stessa.
Sembra davvero che ogni angolo della città sia un mercato a cielo aperto ed ogni strada ha più o meno una sua tipologia di oggetti; per esempio c’è la zona di gomme e cerchioni per auto, un altro di cavi e interruttori elettrici o un altro ancora pieno di attrezzi da lavoro (pale, picconi, cazzuole, ecc..).
Visto che gli ingorghi sono frequentissimi, spesso dovuti a qualche taxi scassato che non riesce più ad accendersi in salita e che quindi deve guadagnarsi un po’ di spazio per riuscire ad accendersi in retromarcia, ho avuto il tempo di osservare non solo le bancarelle ma anche le persone e verso l’ora di pranzo, in cui tra il sole e lo smog fa molto caldo, ho visto un sacco di bambini rannicchiati sotto le bancarelle alla ricerca di un filo di ombra mentre mangiano il loro vary (riso).
Per pranzo sono andato da solo all’Hotel-ristorante Sakamanga (un’istituzione per i turisti della città) dove ho mangiato un ottimo buffet con un po’ di tutto; ma la cosa migliore del posto erano le scale e i corridoi, le cui pareti sono praticamente un museo del Madagascar, con vecchi attrezzi da lavoro (non molto diversi da quelli attuali), con gli strumenti musicali tipici di ogni città e ritagli di giornale dell’era precoloniale.
Qui ho anche potuto constatare la scortesia dei vahaza francesi che, a fatica, rispondono ad un semplice saluto.
Nel frattempo abbiamo girato i ministeri per le carte del centro e del mio visto.
Per quest’ultimo è tutto a posto ma il problema ora è al mia residenza nel centro coi bambini perché, visto che hanno già avuto problemi di pedofilia coi cooperanti, hanno storto il naso su questo fatto ed inoltre avendo un visto turistico non potrei risiedere fisso in un luogo.
Ora andremo a vedere se il commissario degli affari dei minori di Fianar mi rilascerà qualche documento per risolvere il problema altrimenti dovrò inventarmi qualche cosa per non avere problemi giudiziari (cosa consigliata in uno stato africano se avete letto l’articolo “penitenziario”).
Qualche idea c’è già ma non voglio ancora fasciarmi la testa prima di romperla (anche se io credo nella legge di Murphy quindi mi sto già preparando).
Dopo tutti gli sbattimenti, mentre la mie rotelle viaggiavano ancora a mille alla ricerca di qualche soluzione dell’empasse sulla mia residenza, siamo andati a fare un giro nella “haute ville” dove ho potuto vedere da vicino il Rova e da dove mi sono goduto uno squarcio di tramonto sulla sterminata distesa di case e colline della capitale.
Poi siamo tornati al nostro “tranquillo” hotel fuori città, in cui c’era una festa di malgasci che sparavano brutta musica commerciale occidentale da un mini-bus, dove mi sono mangiato una buona anatra con patate annaffiata da due bei birrozzi ghiacciati.
Infine, per chiudere bene la giornata, mi sono fatto una bella chiamata di un’ora e mezza coi miei genitori in cui ho potuto sfogare un po’ delle frustrazioni di questa esperienza, visto che a volte mi sento davvero come Don Chisciotte contro i mulini a vento ma di questo parlerò meglio in un altro articolo.
Ora, accompagnato da un po’ di musica, mi preparo a dormire che domani mi aspetta il viaggio di ritorno…

domenica 28 aprile 2013

28 Aprile


Oggi qui è arrivato l’autunno e ha portato con sé un velo di tristezza.
Inoltre il 28 per me è sempre un brutto giorno, specialmente oggi che rappresenta un mezzo giro di Boa…
In più mi si è scaricata la chiavetta internet e quindi sono isolato dal mondo esterno.
Il cielo fuori dalla mia finestra è costituito di nuvole cariche di pioggia e si sente il mugolio del vento tra gli alberi che si insinua in ogni porta o finestra aperta creando correnti per tutta la casa.
I rumori che si sentono dalla mia camera, sono più o meno sempre gli stessi con lo starnazzare delle papere nel piazzale, i galli che cantano qua e là per i cortili e il costante sferragliare delle stoviglie nella cucina. (tutto questo ovviamente quando non ci sono i bambini se no si sentono solo le loro urla!!).
Negli ultimi giorni è stata terminata la prima sala adibita a dormitorio quindi abbiamo avuto un bel da fare nell’arredarla a puzzle cercando di utilizzare al meglio lo spazio che avevamo.
I bambini ci hanno messo un po’ ad abituarsi al cambiamento visto che la prima sera erano, tutti mezzi assonnati, fermi davanti alla porta chiusa della vecchia stanza senza capire bene dove dovevano andare.
Ora abbiamo guadagnato un po’ di spazio e la casa diventa sempre più vivibile sia per me sia per il personale che ora ha una stanza singola ciascuno anche se ci sono ancora residui di cantiere un po’ ovunque.
Nel pomeriggio andrò alla scuola di Silvie (la ragazzina più grande della casa (13 anni)) per assistere al suo spettacolo di danza e già mi immagino quanti sguardi avrò addosso e quanto lei potrà tirarsela con le sue amiche a presentarsi con un bel giovane Vahaza!!!
Nel frattempo ieri sono arrivati i risultati di Melinda che diagnosticano tubercolosi, ma la cosa strana è che lei ha terminato la cura per questo pochi mesi fa ed essendo un trattamento molto pesante per il fisico (quindi sul suo debilitato ancor di più) bisognerà seguirla molto bene e cercare in tutti i modi di farla mangiare per rinforzarla.
Domani io e la responsabile andremo Tanà per terminare le pratiche del mio visto e questo significa che dovrò guidare 10 ore (cosa che già odio fare) oltretutto su queste terribili strade piene di camion e di buche.
Speriamo in bene…. 

giovedì 25 aprile 2013

Io e il maledetto Sonno


Ormai sono 20 giorni che sono arrivato in Madagascar…
Le giornate passano ed alcune anche davvero veloci ma il mio problema stanno diventando sempre di più le notti.
Non sono ancora riuscito una volta a dormire bene tutto filato e la mattina mi sento sempre stanco morto (mettete anche che cmq mi alzo tutte le mattine alle 6) ma oggi è stata davvero terribile.
Ho passato l’interna giornata col mal di testa (e in questo i bambini non hanno aiutato visto che urlano come degli ossessi) perché stanotte sono stato svegliato verso le 2 da un branco di cani che passavano sulla strada e che hanno continuato a fare un baccano terribile per almeno mezz’ora; poi ovviamente alle 4 e mezza, come tutte le mattine, è iniziata la liturgia islamica nella moschea dall’altra parte della collina (non so se vi è mai capitato di sentirne una ma praticamente è un urlo continuo e monotono).
In tutto questo devo aggiungere anche i problemi di organizzazione del centro che una volta sveglio iniziano a frullare per la testa rendendomi impossibile riaddormentarmi.
Inoltre qui ho ricominciato a sognare e faccio sempre sogni molto complicati e contorti in cui si mischiano le persone nuove di qui con le vecchie conoscenze ed in cui si vanno ad intrecciare italiano e francese…
Non so se ho reso l’idea ma solitamente le mie notti sono un’inferno e con questa bella riflessione e nella speranza di riuscire a riposare vi auguro Buonanotte a tutti.

martedì 23 aprile 2013

Penitenziario

Visto che non so se è già stato pubbliato da VareseNews ve lo metto già qui in anteprima...


Un pomeriggio, terminato il giro nei centri per fare le ultime foto, mi è stato proposto di andare nel carcere di Manakara per dar da mangiare ai detenuti.
Ho accettato…
Premetto che ovviamente non mi è stato possibile documentare nulla di questo con foto.
La struttura è davvero piccola, divisa in 5 stanze di diverse dimensioni in cui sono stipati circa 300 uomini (tra cui anche un vahaza francese).
All’ interno delle stanze non ci sono letti, cuscini o coperte, ma chi ne ha una, possiede una stuoia di paglia su cui dormire. Su di esse, durante il giorno, si “organizza” una specie di mercato interno al penitenziario in cui si vendono sigarette, carne e pesce essiccati e qualche vestito.
La vita lì dentro deve essere davvero dura, anche perché lo stato non si preoccupa di fornire viveri e medicinali (questo viene fatto dai diversi centri delle suore), ma non si preoccupa neppure di dare un processo ai prigionieri e quindi, come in una buona storia kafkiana, molti di questi uomini passano anni della loro vita, senza colpe, chiusi in 50 m², mangiando (quando c’è) un tozzo di pane e 2 banane.
Ovviamente per questo non esiste una mensa con tavoli e panche, ma tutti i detenuti si mettono accovacciati in fila in cortile in attesa del loro rancio.
Negli ultimi anni l’associazione ha messo a disposizione dei fondi per portare avanti alcuni processi e il risultato è stato che su 100 persone, 85 sono uscite di prigione perché innocenti o perché avevano già scontato più della loro condanna.
In tutto questo però devo dire che negli occhi dei detenuti non ho visto disperazione rabbia o cattiveria ma, appunto come nel processo di Kafka, una serena rassegnazione al loro destino…
Sarà un bene o un male???

lunedì 22 aprile 2013

22 Aprile


Oggi giornata di sbattimenti e di attese…
La giornata l’ho iniziata svegliandomi alle 4:30 senza più riuscire a dormire…
Alla fine verso le 5 e mezza mi sono alzato e sono andato a bermi un bel caffè della mia immancabile moka da viaggio.
Fatto ciò ho seguito tutti i passaggi del risveglio dei bambini e della loro preparazione per andare a scuola ed almeno lì ho iniziato a vedere dei miglioramenti.
Una volta che tutti i bimbi sono usciti io, la responsabile e una bambina (Melinda) con sua mamma siamo usciti prima per portare la piccola dal dottore e poi per iniziare le pratiche per il prolungamento del mio visto.
Gli ospedali anche qui hanno tempistiche abbastanza lunghe e quindi abbiamo passato la mattinata tra diversi uffici ospedalieri ed infine siamo andati dal pediatra che, dopo aver fatto la visita e richiesto una lastra al torace, ci ha detto di tornare nel pomeriggio per il ricovero della piccola.
Nella pausa a pranzo siamo passati dal direttore dell’ospedale cattolico di Fianara (padre Zocco) che sarà il mio garante per il visto e lì sono iniziati ad uscire i primi problemi. (E te pareva!!!!)
Alla fine, con il mio visto attuale, potrò stare qui soltanto ancora 2 mesi (fino al 5 luglio) e questo perché superata quella data (cioè la soglia dei 3 mesi) ho bisogno di un visto di residenza che mi può essere rilasciato solo in Italia. [MERDA… Qui l’unica soluzione che ho trovato è quella di andare in un altro paese vicino per una vacanza e poi rientrare in Madagascar con un nuovo visto turistico].
Io di questa cosa avevo già parlato con l’associazione che “stupidamente” ha pensato ci poter fare tutte le pratiche a lavori in corso ed invece non è così…
Non potete capire il nervoso che avevo addosso perché oltretutto mi sono passato tutto il pomeriggio a girare uffici governativi dove ognuno mi diceva una cosa diversa e per ogni colloquio dovevo aspettare delle ore (il primo ufficio mi aveva addirittura detto che dovevo tornare direttamente il 6 maggio e in quel momento mi si è davvero gelato il sangue nelle vene).
Alla fine sono riuscito a strappare il prolungamento di 60 giorni e dopo aver compilato tutti gli incartamenti abbiamo portato la bambina all’ospedale per ricoverarla.
Nel frattempo delle attese mi sono fatto spiegare un po’ cos’ha Melinda e dovrebbe avere una rara patologia delle ossa che non la fa crescere (ha 7 anni e pesa circa 8 kg) e probabilmente le sue prospettive di vita non sono molto longeve.
Quando sono entrato in pediatria ero incazzato nero per la storia del visto, per il fatto di essermi fatto mille sbattimenti negli ultimi mesi per poterne lavorare solo 3; pensavo alle mie tempistiche di Curriculum e opzioni future ma una volta dentro alla corsia di pediatria, sentendo quelle decine di bambini piangere e lamentarsi dal dolore, vedere i loro genitori accanto pronti a tranquillizzarli e guardando Melinda, magrissima con gli occhioni gonfi pieni di lacrime mi sono sentito una merda nel mio egoismo e lì mi sono ricordato di una frase che descrive quello che deve essere il senso del mio viaggio
“Tutti crediamo che quello che facciamo sia importante, che le persone pendano dalle nostre labbra, che diano importanza a quello che facciamo e pensiamo...
La verità è che devi considerarti fortunato se anche solo di tanto in tanto, fai sentire qualcuno, chiunque, un po' meglio!!!”

21 Aprile


Oggi prima giornata di libero dal centro…
Sono uscito con Patricia e Yvonne che mi hanno portato a fare un giro per la città.
Siamo partiti dalla casa a piedi e dopo una passeggiata abbiamo preso un taxi per accorciarci la strada.
Sul taxi, un’auto normale d 5 posti, eravamo in 8 e siamo partiti sferragliando per una strada sterrata costellata di buche.
Poi finalmente il centro città dove però stranamente non c’era nessuno e dopo una decina di minuti abbiamo capito il perché….
C’era uno spettacolo di due cantanti famosi malgasci e tutta, ma davvero tutta la città era in coda per andare a vederli.
Non avendo né voglia né interesse a stare lì abbiamo preso un altro taxi e sempre sferragliando per le strade piene di buche (questo taxi e questa strada forse più di prima) le ragazze mi hanno portato alla “point de vue” cioè il punto più alto da cui si vede tutta la città.
Qui appena arrivati, ovviamente, sono stato assaltato dalla solita orda di ragazzini mendicanti che però questa volta mi hanno sorpreso dalla loro organizzazione.
Appena ho detto di essere italiano ne è saltato fuori uno dal gruppo che aveva imparato a memoria la sua bella cantilena per chiedere, alla fine, i soliti SOLDI…
Questa scena si è poi ripetuta sia con un inglese sia con una coppia di spagnoli ognuna nella propria lingua.
Io per fortuna ero “protetto” dalla presenza delle due ragazze malgascie perché gli alti vahaza non hanno avuto scampo…
Dopo esserci goduti la bella vista della città e fatto 4 risate siamo tornati a casa dove ho avuto la sorpresa di vedere che una delle 2 donne della cucina non si era presentata al lavoro senza avvisare nessuno….
Domani mi toccherà darle una bella strigliata!!!

domenica 21 aprile 2013

20 Aprile


Primo sabato alla “Casa della Gioia”…
Con il weekend i bambini non vanno a scuola e quindi sono stati tutto il giorno in giro per il centro a giocare…
Ovviamente io, specie per i più piccoli, sono il gioco preferito e a volte devo proprio fermarli perché se no arrivano tutti insieme e non riesco a gestirli e rischiano di farsi male a vicenda.
Inoltre ho il problema della comunicazione con loro visto che non parlano francese e a volte questa situazione diventa frustrante perché non riesco a capire cosa mi chiedono.
Piano piano imparerò almeno un po’ di parole di malgascio così da riuscire ad esprimermi con i bimbi.
Nel frattempo gli sto insegnando qualche giochetto per farli divertire come il farli salire sui miei piedi e poi io cammino e loro con me (dovreste vedere i piccoli come ridono!!!) oppure un altro giochetto per tenerli un filo a distanza è quello di fargli battere il 5 partendo dall’altezza del loro braccio e poi alzo la mano così che debbano saltare per continuare a batterlo (questo va bene se sono in pochi perché in tanti saltando sbattono uno contro l’altro buttandosi a terra e facendosi male).
Comunque gestire 22 bambini per 24h è davvero pesante anche perché non avendo come da noi migliaia di giochi bisogna aguzzare l’ingegno per trovargli qualcosa da fare ma comunque devo dire che anche loro sanno ingegnarsi bene nell’utilizzare qualsiasi oggetto come un gioco solo che a volte diventano un po’ pericolosi e quindi anche lì devi avere mille occhi per controllare tutto.
Adesso finalmente sono andati a dormire e quindi ho un po’ di tempo per me per rilassarmi con un bel birrozzo ghiacciato e una bella sigaretta.
Lo so che è sabato sera ma qui per ora è il massimo che posso permettermi!!!

sabato 20 aprile 2013

19 Aprile


Oggi giornata di riunioni….
Ne abbiamo dovute fare 2, la prima per discutere del menu e degli orari dei pasti, la seconda per parlare di come organizzare le prime ore della giornata così da non perdere tempo coi bambini e farli arrivare sempre a scuola in orario.
Alla fine di quest’ultima, Finalmente, il personale ha iniziato ad esprimere le proprie opinioni ed è anche saltato fuori che loro avevano “paura” di me in quanto Chef e della mia posizione nei confronti del loro datore di lavoro cioè l’associazione.
Io ho cercato di tranquillizzarli dicendogli che alla fine anche io sono qui a lavorare esattamente come loro e che il mio obiettivo di vedere questa casa che funziona bene deve essere anche, no anzi soprattutto, Loro.
Ora spero che il clima nella casa e il nostro livello di collaborazione migliori giorno per giorno.
Vediamo se, riusciremo a diventare un po’ più organizzati ed efficienti.
Mah Speriamo!!!

Perchè VAHAZA


Mi è stato fatto notare che effettivamente non ho mai spiegato il perché del nome del blog…
La parola Vahaza in malgascio significa straniero e più precisamente viene utilizzata pr chiamare tutti i “bianchi” che passano in questo paese.
Quando ho letto questa cosa su un libro mi è sembrato un buon nome da utilizzare e un buon modo anche per me di approcciarmi a quella che sarebbe stata la mia esperienza.
Spero di aver chiarito il significato e se avete altre domande io sono qui…

giovedì 18 aprile 2013

18 Aprile


Oggi giornata davvero pienissima!!!
Il tutto è iniziato con la prima vera alba che sono riuscito a vedere qui in Madagascar col sole che cacciava fuori la testa da dietro la collina, per poi passare ad una bella strigliata di Graziella (la presidente degli Amici del Madagascar) con il personale del centro visto che hanno fatto uscire i bocia con i grembiulini sporchi e visto che i malgasci sono molto suscettibili e permalosi ci sono state un paio ore di tensione…
Dopo Graziella è partita e con questo da oggi sarò davvero l’unico europeo in tutto il campus universitario (infatti devo dire che ogni volta che mi muovo sento addosso gli occhi di tutta la gente che incontro per strada).
Dopo pranzo, per la prima volta, ho accompagnato i bambini a scuola (loro felicissimi e tutti attaccati alle mie mani e pantaloni J) e sono andato a conoscere la direttrice (suor Andrè) che è stata molto contenta di incontrarmi e mi sono accorto di quanto sia importante qui essere un vahaza che lavora coi bimbi.
Lei mi ha offerto la sua disponibilità per qualsiasi cosa (parlare, andare a vedere la scuola e le classi e conoscere gli insegnanti (oggi non avevo tempo…sarà per un’altra volta)) e mi ha ringraziato mille volte davvero di cuore di essere passato da lei (infatti mi sentivo quasi in imbarazzo da quanta gratitudine gratuita).
Nel pomeriggio ho iniziato effettivamente il mio lavoro di organizzazione del centro con la prima stesura del menu settimanale e dopo essere andato a riprendere i bambini a scuola (sempre felicissimi di vedermi tanto che mi saltano letteralmente al collo) sono andato, insieme a Patricia (una delle ragazze che lavora nel centro), al mio primo supermercato malgascio per dare un’occhiata ai prezzi degli alimenti, così da potermi fare un’idea della realizzabilità del mio menu.
Il supermercato (nella seconda città più importante del Madagascar) è una specie di nostro alimentare da paese (solo un po’ più grande) in cui viene venduto di tutto, dagli alimenti ai televisori.
Lì mi sono comprato un paio di bei birrozzi che mi posso tracannare per rilassarmi mentre vi scrivo quindi SALUTE e buona serata a tutti!!!

mercoledì 17 aprile 2013

16 Aprile

Oggi, dopo aver passato praticamente 15 ore a letto, mi sono alzato e stavo finalmente bene.
Ho iniziato ad andare a controllare il cantiere e a parlare col geometra che si occupa della costruzione per avere informazioni sul programma del progetto.
Viste le modifiche richieste dall'associazione dal progetto originale, hanno dovuto rifare parte delle fondamenta per allargare il futuro dormitorio.
Osservando i lavori ho anche capito perchè ci sono così tanti cumuli di sassi(di tutte le dimensioni) per le strade, visto che vengono utilizzati, insieme alla malta, per le costruzioni delle fondamenta di tutti gli edifici.Nella mattinata sono andato anche a fare un giro col geometra (che penso sarà un buon appoggio per muovermi in città senza problemi) e ho anche conosciuto sua moglie (una donna veramente bellissima per i miei gusti), che lavora nel penitenziario di Fianara.
Ora finalmente dopo essere stato strapazzato dai bambini posso buttarmi nel letto sperando di riuscire a dormire!!!

martedì 16 aprile 2013

15 Aprile

Oggi viaggio da Manakara a Fianarantsoa dove mi fermerò per iniziare effettivamente il mio lavoro...
Viaggio pessimo con arrivo tremendo visto che ho appena fatto in tempo ad arrivare che sono stato attaccato da spasmi allo stomaco e febbre...
La cosa mi preoccupa abbastanza perchè, come detto ieri, ho avuto quelle cazzo di punture di zanzara...
L'unica cosa che posso sperare è che sia stata colpa del caffè di stamattina che aveva un gusto terribile e magari è stato solo quello...
Comunque la mia prima giornata nel centro l'ho passata rannicchiato nel letto in preda ai brividi e ai conati di vomito (scusate la brutalità nello scrivere ma l'africa è anche questo)

14 aprile

Ultimo giorno di Manakara....
Oggi ho passato l'ultimo giorno nella città sull'oceano anche se stamattina, effettivamente, non eravamo lì ma a Vohipeno dove ci siamo presi anche un paio di acquazzoni mentre eravamo coi bambini (non che mi sa dispiaciuto prendermi un po' di acqua fresca).
Nel pomeriggio, dopo aver finito gli ultimi lavori, mi sono fatto una bella passeggiata sull'oceano e mi sono fermato a rimirare le onde (oggi più alte del solito) e ad ascoltare il loro continuo e rilassante fragore...
Ma la notizia di oggi (bruttissima) è UNA sola...2 punture di zanzare!!!!!
Ora voglio almeno sperare che la legge di Murphy si sbagli questa volta perchè la profilassi antimalaria lascia un 10% di non copertura...
Attendiamo i giorni sperando di non avere sintomi....

13 Aprile

Finalmente stamattina è bello fresco...Ieri dopo una giornata torrida e senz'aria è arrivato un bel acquazzone che ha portato via un pò di afa rendendo la giornata più vivibile...
Uno dei problemi che sto trovando in questo viaggio è la difficoltà nel dormire e nel riposarmi...Non saprei dire il perchè, forse il cambiamento di clima, forse le cose che vedo ogni giorno o forse le emozioni che queste immagini mi suscitano non mi lasciano quella pace e tranquillità necessaria al riposo...Va beh...

Oggi siamo andati ad Andemaka, un piccolo villagio nel sud del Madagascar, dove l'associazione ha il suo primo amore, cioè il primo centro costruito, che ha al suo interno circa 110 bambini disabili.
Qui ho conosciuto una suora sarda straordinaria... Suor Luisa è in Madagascar ormai da 47 anni e alla sua veneranda età di 80 anni mi ha sorpreso la quantità di energia e voglia che ha e che riesce a trasmettere...
In questo viaggio ho visto che posso trovare persone molto discutibili ma anche persone davvero fantastiche!!!

giovedì 11 aprile 2013

11 Aprile

Oggi il caldo é davvero pesante...
a metà mattina avevo le mani che tremavano e mi sento ancora un po' debilitato ma con questa afa non ho alcuna soluzione se non soffrire e aspettare la notte.
Almeno a pranzo mi sono consolato con mezza boccia di vino bianco ghiacciato e una scorpacciata di aragosta e calamari direttamente sull'oceano!!!!!


Ora pero' basta coi divertimenti e vorrei scrivervi qualcosa di un po' più forte...

Stamattina a San Michel mentre facevamo le foto é arrivata una bambina che aveva uno sguardo completamente "Vuoto"..... Ormai magrissima abbiamo chiesto il perché di questa situazione...
Questa bimba (8 anni) é stata abbandonata dalla madre naturale, non accettata dalla matrigna e chissà quali altre ingiustizie ha subito e allora puoi capire quello sguardo e da li' é stato davvero forte il pensiero di imedesimarsi in lei, provare a capire quali difficoltà e quale tristezza puo' provare una bambina che a soli 8 anni, senza aver fatto nulla di male a nessuno si trova senza famiglia, senza amore e senza alternative....

(ora che sappiamo della situazione abbiamo chiesto alle suore di seguirla e tenerci aggiornati sulla sua condizione)

A volte il mondo sa essere davvero Stronzo!!!!

10 Aprile

Oggi per il rpimo giorno ci siamo fermati in una città.
Dopo la colazione abbiamo iniziato il giro dei centri cominciando da quello di San Luca (140 bambini, scuola materna) dove abbiamo fatto le foto per le adozioni a distanza e distribuito dolci a tutti (mentre lo facevo avevo in testa la canzoncina di CandyMan ahahah).
Da li ci siamo spostati a san Michel (circa 800 ragazzi, scuola elementare e medie), un bel complesso davvero grande che offre istruzione ad uno dei quartieri più poveri di Manakara e qui torneremo domani per fare le foto.
Finito anche questo centro siamo andati a pranzo con la Suoperiora e suor Noely (la nostra persona di riferimento) e abbiamo anche incontrato il costruttore con cui l'associazione collabora per tutte le opere.
Il signor Romain mi é sembrato da subito una bella persona e mi ha fatto molto piacere che sia lui, sia il suo collaboratore (capocantiere di Fianara dove saro a lavorare),  sono stati da subito ben disposti nei miei confronti sulle discussioni riguardanti il lavoro e credo che lavorero bene con loro...
Il pomeriggio lo abbiamo passato nel centro di Tanakidy (150 bimbi, scuola materna) dove mi sono davvero accorto di quanto sia un vahaza bizzarro con i miei pantaloni indiani (che creano sempre scompiglio qui in Madagascar)...

Vediamo come proseguirà questa avventura!!!

9 Aprile

Salve a tutti!!!
Oggi siamo passati da Fianara a Manakara...Viaggetto tranquillo da 6 ore.
In questo spostamento sono partito da un fresco altopiano per poi passare ad attraversare tutta la foresta pluviale (una strada favolosa proprio dentro la foresta con cascate gigantesche e un umidità da MORIRE);
poi siamo ridiscesi sulle pianure dei banani e abbiamo passato una zona immensa completamente disboscata e alla fine siamo arrivati sulla costa dell'oceano indiano dove ho fatto il bagno per rinfrescarmi dal caldo torrido e....L'oceano era caldo MERDA!!!!!!!

Ora speriamo di dormire un po' stanotte visto che faccio sempre fatica a riposare...

lunedì 8 aprile 2013

Eccoci

Finalmente sono arrivato a Fianara dopo 12 ore di auto attraversando l'entroterra del paese; ma non é ancora finita visto che domani ci spostiamo sull'oceano con quelle divertenti 6 ore di auto che saranno scandite dalla suora che reciterà il rosario....
L'impatto con il paese é stato abbastanza leggero, e per questo devo ringraziare la sberla in faccia data da Calcutta (Impareggiabile!!!!).
Scusate se scrivo poco ma sono stanco e non vedo l'ora della mia stanza dove dormire un po' ma cmq oggi sono già stato chiamato VAHAZA da dei ragazzini!!!

Beh che dire "che la mia Africa abbia inizio".